Nel gennaio di quest'anno, è apparso un articolo che ha fatto molto discutere: l'autore è il teologo Vito Mancuso, che il grande pubblico ha conosciuto con il saggio "l'anima e il suo destino" per i tipi dell'editore Raffaello Cortina
Dice Mancuso in questo articolo1 che ciò che tiene unita una società non è altro che la religione; ed intende l'accezione che le si può attribuire guardando all'etymon... da religio, che vuol dire per il teologo, legame o principio unificatore. Fa cioè discendere la parola da re - ligere2; qualcuno ha prontamente ribattuto che un'altra possibile origine sarebbe da re-legere3, cioè cura attenta, sguardo al divino e quindi al totalmente altro; l'autore della critica è luca doninelli in un articolo apparso su di un quotidiano nazionale; questa correzione etimologica sembra alquanto inutile in quanto in realtà, Mancuso non manca di allineare al principio unificatore la natura di trascendenza alla realtà più grande che permane nel fenomeno religioso. TO BE CONTINUED....
L'idea di Mancuso prosegue quindi con gli esempi di Roma e dell'America, la prima nel passato e la seconda nel presente, hanno rappresentato due Idee in grado di far si che i singoli formino un sistema ordinato, unificato, perciò operativo.
Una prima critica trovo che si possa muovere proprio sull'uso della parola religione; è pur vero che questa rappresenta un insieme di credenza e di comportamenti, sia di carattere rituale che culturale, che tuttavia hanno lo scopo di mettere in rapporto il gruppo sociale con il sacro.
Ora, motli sono stati di fenomeni di "accorpamento e unificazione" che hanno reso compatte forti e vincenti talune comunità, ma non sempre si può rintracciare qualcosa di sacro, almeno senza dissacrare il sacro stesso. Bisogna intendersi su cosa vogliamo oggi considerare sacro, che cosa sia la sacralità, e se tutto ciò che sia metafisico o mitico sia sacro.
TO BE CONTINUED...
1 Vito Mancuso, la religione civile che manca all'Italia, La Repubblica, 13-01-2009
2 Lactantius, Divinae institutiones IV, 28; Augustinus Hipponensis, Retractationes I, 13
3 Cicero, De natura deorum II, 28, 72
Dice Mancuso in questo articolo1 che ciò che tiene unita una società non è altro che la religione; ed intende l'accezione che le si può attribuire guardando all'etymon... da religio, che vuol dire per il teologo, legame o principio unificatore. Fa cioè discendere la parola da re - ligere2; qualcuno ha prontamente ribattuto che un'altra possibile origine sarebbe da re-legere3, cioè cura attenta, sguardo al divino e quindi al totalmente altro; l'autore della critica è luca doninelli in un articolo apparso su di un quotidiano nazionale; questa correzione etimologica sembra alquanto inutile in quanto in realtà, Mancuso non manca di allineare al principio unificatore la natura di trascendenza alla realtà più grande che permane nel fenomeno religioso. TO BE CONTINUED....
L'idea di Mancuso prosegue quindi con gli esempi di Roma e dell'America, la prima nel passato e la seconda nel presente, hanno rappresentato due Idee in grado di far si che i singoli formino un sistema ordinato, unificato, perciò operativo.
Una prima critica trovo che si possa muovere proprio sull'uso della parola religione; è pur vero che questa rappresenta un insieme di credenza e di comportamenti, sia di carattere rituale che culturale, che tuttavia hanno lo scopo di mettere in rapporto il gruppo sociale con il sacro.
Ora, motli sono stati di fenomeni di "accorpamento e unificazione" che hanno reso compatte forti e vincenti talune comunità, ma non sempre si può rintracciare qualcosa di sacro, almeno senza dissacrare il sacro stesso. Bisogna intendersi su cosa vogliamo oggi considerare sacro, che cosa sia la sacralità, e se tutto ciò che sia metafisico o mitico sia sacro.
TO BE CONTINUED...
1 Vito Mancuso, la religione civile che manca all'Italia, La Repubblica, 13-01-2009
2 Lactantius, Divinae institutiones IV, 28; Augustinus Hipponensis, Retractationes I, 13
3 Cicero, De natura deorum II, 28, 72
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